Un appello a tirare fuori gli attributi: lo sfogo di Josè Mourinho nello spogliatoio di San Siro non è cosa nuova per la squadra giallorossa. Era successo in estate, durante la preparazione, e successivamente dopo la disfatta di Bodo. In tempi più recenti dopo il match da 3 gol subiti in 7 minuti con la Juventus, e ora dopo l'eliminazione in Coppa Italia. La strategia di Mou è ormai nota: umiliare - vedasi il paragone con giocatori di Serie B e Serie C - i giocatori per spingerli ad avere una reazione.
Negli anni un po'tutti hanno imparato a conoscere lo Special One, e infatti i calciatori della Roma hanno accettato i graffi del loro tecnico. Ma a Trigoria ci si chiede chi abbia fatto trapelare i contenuti dello sfogo del mister, posto che i calciatori non avrebbero avuto interesse a rendere pubblico un confronto in cui sono stati di fatto messi alla sbarra.
Vi sono poi alcune perplessità sul modo 'muscolare' di gestire del portoghese. E si racconta che dopo le sconfitte i calciatori evitino addirittura di passare davanti al suo ufficio. E l'insoddisfazione di alcuni si allarga anche ad alcune scelte metodologiche e tecniche di Mourinho, ritenute ormai superate.
Un malcontento non espresso direttamente ai ‘piani alti’ per due motivi: in primis perché non c’è un referente societario con il quale confrontarsi. Inoltre Mourinho al momento è intoccabile: gode dell'appoggio della società e dei tifosi.
(Il Messaggero)