[...] La Roma a Empoli ha centrato la terza vittoria di fila, confermando di essere (ancora) una squadra episodica: una volta gioca bene, un’altra male. Un’altalena costante, continuità scarsa [...]. Alla base ci sono limiti tecnici, certo, ma notevoli appaiono anche quelli mentali. La Roma si esalta in un amen, si deprime con identica facilità. Rischia l’impresa e/o la figuraccia con ugual semplicità. Problemi di testa, problemi di crescita. Perché la Roma è ancora in costruzione, e i recenti acquisti confermano che Mourinho non esagerava affatto quando urlava al mondo di aver bisogno di giocatori migliori.
E poi c’è Abraham. Che ha firmato 12 reti nelle ultime 12 partite. Tra una smorfia e l’altra, Tammy, dinoccolando qua e là, sta zittendo tutti coloro che, con fretta eccessiva, lo avevano definito uno scarto della Premier. Erano anni, da queste parti, che non si vedeva uno come lui, uno col ripetitore nello scarpino, uno capace di far gol in tutti i modi.
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(La Repubblica - M. Ferretti)