IL TEMPO (A. AUSTINI) - Anche la Roma si iscrive al mini torneo da 8 squadre che assegnerà la Coppa Italia. A inizio febbraio sfiderà l’Inter di Inzaghi a San Siro nella sfida secca dei quarti (8, 9 e 10 le date possibili), la qualificazione ai danni del Lecce arriva dopo il flop della passata stagione con lo Spezia, ma per un tempo intero si materializzano i fantasmi del recente passato. Neppure la presenza dei due Friedkin in tribuna all’Olimpico, a sottolineare l’importanza dell’impegno, evita che la Roma si presenti in campo con un atteggiamento non consono alle aspettative.
La squadra più pronta al via è il Lecce di Baroni, ben messo in campo e subito pericoloso. Kumbulla sventa il tiro a botta sicura di Gargiulo, dal corner nasce il vantaggio del Lecce con l’ex romanista Arturo Calabresi lasciato libero di staccare di testa. L’assistente sbandiera un offside che non c’è, la Var assegna il gol agli ospiti. La squadra di Mourinho incassa il colpo e lo soffre psicologicamente, dalla Tevere dove siedono i 2500 sorteggiati per il biglietto della partita partono i primi mugugni che nello stadio vuoti arrivano nitidi in campo, ci pensa ancora Kumbulla, stavolta nell’area del Lecce, a segnare di testa, su corner di Oliveira con «spizzata» di Abraham, il pareggio che allontana un po’ di tensione.
Ma il primo tempo si chiude tra falli duri e cartellini sventolati di qua e di là. Mourinho decide allora di cambiarne tre all’intervallo: dentro Zaniolo, Mkhitaryan e Viña per i deludenti Carles Perez, Veretout e Maitland-Niles, il triplo cambio si rivelerà la mossa decisiva per vincere la partita. Il nr.22 regala subito uno strappo con il sinistro deviato sul palo da un intervento miracoloso di Gabriel, subentrato nel primo tempo all’infortunato Bleve tra i pali del Lecce.
Ci pensa allora Abraham a portare finalmente la Roma avanti, finalizzando alla grande un’imbucata di Mkhitaryan impreziosita dal tacco di Zaniolo. I nuovi entrati portano la qualità che mancava nei metri finali e Gargiulo ha la «brillante» idea di rimediare il secondo giallo con un’entrata da dietro su Zaniolo che era ancora lontano dall’area. Col Lecce in dieci Mourinho mette dentro anche Shomurodov nell’ormai consueta staffetta a sinistra con Felix. E proprio l’uzbeko, dopo un clamoroso errore di Mkhitaryan su assist dello scatenato Zaniolo (la notizia più bella della serata), segna il gol che chiude i giochi imbeccato proprio dall’armeno. Domenica a Empoli un test certamente più difficile, ma la Roma ci arriva con la carica positiva di due vittorie consecutive.