Sono passati otto mesi, poco più, da quel 4 maggio che ha cambiato la testa dei tifosi della Roma. L’annuncio di Mourinho, la ripartenza in grande stile. Quel giorno, José ha creduto di poter ricostruire, di organizzare una squadra competitiva, di incidere come ha sempre fatto in carriera [...]. Otto mesi dopo, poco più, siamo al punto di partenza, al prima di Mourinho.
[...] Forse José è troppo grande per questa Roma. Nel senso: è un allenatore impegnativo, uno che ti costringe sempre a stare sul pezzo, alzando l’asticella, punzecchiando i giocatori e chiedendo rinforzi alla società.
[...] La Roma sarà in grado di reggere una rivoluzione che lo Special pretende? Perché di questo si tratta: una rifondazione, costosa oltre il “mercato sostenibile”. Quanti giocatori, degli attuali, rivedremo l’anno prossimo?
[...] Qualche mese fa, Mou, parlando del Milan aveva elogiato la figura di Maldini, come uomo di calcio capace di legare le due aree del club, calciatori e dirigenti. Nella Roma, questa figura, manca. E manca a Mou, che scalpita, smania, comincia a spazientirsi
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(Il Messaggero - A. Angeloni)