Le scuse non si sono fatte attendere. Quelle di Marco Serra, l’arbitro di Milan–Spezia, sono arrivate subito dopo il fischio finale della partita persa dai rossoneri, tra l’ingresso nel tunnel di San Siro e la zona degli spogliatoi. Quelle dei vertici dell’Aia sono state altrettanto tempestive: troppo evidente−e troppo grave − l’errore del direttore di gara torinese sull’azione del gol di Messias, quel sinistro a giro che avrebbe regalato il successo ai rossoneri e che invece, tecnicamente, non è mai esistito ,a causa del fischio di Serra che ha interrotto i giochi poco prima assegnando una punizione alla squadra di Pioli e ignorando il vantaggio che invece andava concesso al Milan. Il tutto sotto gli occhi di Andrea Gervasoni, il vice del designatore Gianluca Rocchi, presente in tribuna allo stadio. Al di là delle scuse, però, Serra sarà fermato e lo stop potrebbe prolungarsi anche per più di due giornate. Serra è uno dei “giovani” in crescita lanciati da Rocchi e designati per partite non particolarmente complicate, quanto meno sulla carta, una consuetudine che negli ultimi tempi si è accentuata a causa delle defezioni dovute al Covid. Come sempre succede in questi casi, però, affidarsi ai talenti più giovani comporta qualche rischio, proprio come accade per le big che mandano in campo talenti con poca esperienza: si matura anche passando dagli errori, anche se nessuno, ai vertici dell’Aia, avrebbe potuto immaginare un finale come quello di Milan-Spezia. Quello dell’arbitro torinese non sarà comunque l’unico stop in vista dei prossimi turni: il lecchese Lorenzo Maggioni, 37enne che non ha convinto in Roma–Cagliari di domenica, potrebbe finire in panchina insieme a Serra.
(gasport)