Dal 10 gennaio i giocatori non vaccinati non potranno scendere in campo. In Serie A sono tra i 20 e i 30, considerando che nel complesso sono 572 i tesserati della massima serie, la porzione dei contrari alle vaccinazioni supera la quota del quattro per cento, 4,37%, per l’esattezza.
Lo scenario però potrebbe cambiare. In queste ore il Governo valuta di varare il decreto relativo al Super Green pass per i lavoratori, anche se il provvedimento riguarderebbe solamente gli over 60, che sarebbero quindi gli unici con l'obbligo di Green Pass rafforzato.
Di clamorose giravolte non è piena la speranza dei club. Tanto che, giusto per fare un esempio, il no vax della Roma, il cui nome è coperto dalle norme sulla privacy, ha lasciato intendere che chiederebbe la cessione se non potesse scendere in campo per via del decreto. Come detto, comunque, l’orientamento del governo è di comprendere e contemplare solo i nati dopo il 1962. E non basta. L’approvazione erga omnes del decreto si riverbererebbe non soltanto sul campionato italiano, ma pure sulle coppe europee. Bisogna immaginare un turno di Champions o di Europa League (o di Conference), per tacere della partita del 24 marzo dei playoff per i Mondiali tra l’Italia e la Macedonia a Palermo: per poter giocare i calciatori delle due squadre sarebbero obbligati a mostrare tutti il certificato di avvenuta guarigione o di vaccinazione.