LEGGO (F. BALZANI) - Mentalità, qualità e investimenti. Gli ingredienti chiesti da Mourinho non sono altro che la ricetta ideale per costruire una squadra vincente. E quando prendi lo Special One non puoi aspettarti altro. O almeno non dovresti. Le dichiarazioni post figuraccia in Roma-Juve del portoghese, invece, fanno capire che c'è una evidente spaccatura tra il progetto sostenibile dei Friedkin e quello più ambizioso di Mou. Insomma il vaso di Pandora è ormai stato scoperchiato. Il risultato è una Roma con 8 punti in meno rispetto allo scorso anno, con 9 sconfitte (mai così male dal 1961) in 21 partite e una fragilità emotiva da far tremare i polsi. Un ibrido che porta il portoghese a girare un film d'azione con attori da commedia. Bravi ragazzi, ma senza personalità, ha ribadito il tecnico. Una mazzata sullo spogliatoio, ma pure sulle scrivanie di Pinto e Friedkin. Patricio e Oliveira li ha portati Mendes (agente di Mou), Abraham è venuto su invito dello Special One. Per il resto gli investimenti fin qui fatti dai Friedkin sono da bocciare: da Vina a Shomurodov passando per Reynolds e Kumbulla. Non si salva nemmeno chi c'era prima: Ibanez è disastroso, Cristante e Veretout sono stati distrutti in 7', Pellegrini e Zaniolo a sprazzi. Mourinho, insomma, chiede una rivoluzione. Vuole giocatori pronti, di carattere. Di giovani ce ne sono abbastanza. La maggior parte dei tifosi è dalla parte del portoghese ma il clima è da guerra fredda. Ora sta ai Friedkin decidere se accontentare l'allenatore top che hanno scelto a maggio o cambiare rotta. Di sicuro le parole di Mou non hanno fatto piacere ai piani alti della dirigenza dove vige il più assoluto dei silenzi da ormai un anno. Il primo rinforzo d'esperienza è Sergio Oliveira che sbarcherà oggi a Roma. Chiusa l'operazione in prestito a 1,5 milioni con diritto di riscatto sui 13,5 per il 29enne del Porto. Calafiori va al Cagliari in prestito.