E se il Mourinho comunicatore avesse soffocato l'allenatore?

07/01/2022 alle 14:14.
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GAZZETTA.IT (A. VOCALELLI) - La premessa è scontata, ma è sempre meglio ribadirla per non essere equivocati: Josè Mourinho è un allenatore, da tanti punti di vista, indiscutibile. Ha vinto e trionfato in ogni angolo d’Europa, ha fatto calcio ad altissimi livelli, ha allenato i più grandi calciatori, ha fatto la Storia del pallone. Impossibile negarlo. E forse proprio questo - anzi proprio per questa premessa che è un implicito attestato di stima - ci si può chiedere se Mourinho stia effettivamente dando alla Roma tutto quello di cui è capace. Oppure il personaggio, il comunicatore, abbia preso in qualche modo il sopravvento. Perché - ed è da qui che bisogna partire - i risultati sono stati finora molto deludenti. Otto gol incassati in due gare dal Bodo, un cammino in campionato non all’altezza - con la bellezza di otto sconfitte in venti partite di campionato - rarissimi momenti di bel gioco.

Mourinho ha spiegato tutto questo fondamentalmente con due considerazioni, anzi tre. Una squadra titolare capace di produrre calcio di bassa qualità - sono state le sue parole per disegnare la sconfitta con il Milan, in cui aveva tutti a disposizione - arbitraggi spesso sfavorevoli e seconde linee talmente inaffidabili da non meritare in alcuni casi nemmeno la panchina. Gente da mandare in tribuna, anche come conseguenza di partite completamente sbagliate.

[...] E comunque viene da chiedersi a proposito della partita con il Milan: individualmente i rossoneri con una difesa improvvisata e soprattutto senza Tomori, Kjaer, Romagnoli, Calabria, Kessie, Bennacer e con alcuni giocatori appena reduci da lunghi infortuni, erano davvero più forti della Roma? Oppure sono state valorizzate le seconde linee? Certo, alcuni rinforzi sono indispensabili, ambire a crescere di livello è un’aspirazione di Mourinho e un diritto dei tifosi, ma davvero nel frattempo con questa squadra non si poteva e non si può fare di più? I Friedkin, è altrettanto indiscutibile, sono chiamati a far crescere la Roma. Ma il pressing mediatico di Mourinho, concentrato solo sui giocatori che devono arrivare, ha finito per mettere i proprietari giallorossi sul banco degli imputati quasi quanto gli arbitri. [...]

Perché, nel frattempo, potrebbe con le sue qualità riconosciute e la sua esperienza far crescere anche una squadra che con Rui Patricio, Smalling, Pellegrini, Zaniolo e Abraham - senza contare altri giocatori di livello - ha una spina dorsale di assoluto rispetto. E da cui è lecito attendersi di più. Grazie anche a un allenatore che è stato ingaggiato apposta - e ha tutte le qualità - per far lievitare il gruppo. [...]

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