IL MESSAGGERO - Parola a Roberto Donadoni, intervistato dal quotidiano. Tra i vari temi trattati, anche alcuni riferimenti alla Roma di Josè Mourinho e ai suoi calciatori. Di seguito uno stralcio dell'intervista dell'ex ct passato anche per le panchine, fra le altre, di Napoli e Bologna:
Senza l'infortunato Chiesa, in Nazionale Zaniolo può rivelarsi determinante?
Può essere sicuramente fondamentale, se avrà la fortuna di non subire più incidenti gravi. È un patrimonio del calcio italiano, di un livello sopra la media: ha doti da campione, ma affermarsi a grandi livelli dipende solo da lui. Deve convincersi. Questo significa fare grandi sacrifici. Ha avuto due stop importanti, che impongono la necessità di salvaguardarsi al meglio.
Pellegrini per grinta e motivazioni ricorda molto Donadoni
È un giocatore dotato, con carattere e una personalità estremamente positiva. Non si risparmia mai, emerge che ha grande passione e che punta a scendere sempre in campo. La sua determinazione certifica la sua personalità. Come allenatore amo i calciatori che danno tutto e ai quali bisogna dire calma. Allenare giocatori come Pellegrini è il sogno di qualsiasi tecnico.
Mourinho del resto ne vorrebbe tre. Come giudica il lavoro del portoghese?
Mi aspettavo quello che disse al suo tempo. Quando si lavora e si intraprende un cammino nuovo, in una realtà diversa, è normale trovare pregi e difetti. Bisogna avere la costanza e la voglia di lavorare. Solo attraverso l'impegno e le competenze si può ottenere qualcosa, e non per grazia ricevuta. Il nome altisonante amplifica le aspettative dei tifosi: c'è grande attenzione e credibilità, che però bisogna confermare.
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