IL TEMPO (T. CARMELLINI) - Un passo indietro: clamoroso. Zero gioco, poche occasioni, tanti errori ma soprattutto non si è visto quel carattere che aveva reso orgoglioso Mourinho solo qualche giorno addietro. Tutta un’altra roba e a Bologna la Roma perde la partita, il treno Champions e uomini chiave in vista della sfida contro l’Inter in programma sabato prossimo. Una gara già in salita di suo contro una squadra in lotta per lo scudetto, alla quale il grande ex Mourinho si presenterà senza Pellegrini ed El Shaarawy infortunati e Abraham e Karsdorp entrambi diffidati e squalificati dopo i gialli rimediati ieri. E se l’attaccante inglese ha pagato un eccesso di zelo dell’arbitro Pairetto, il terzino olandese ha invece commesso un’ingenuità non accettabile per un giocatore professionista: rissa senza senso a tempo praticamente scaduto.
Così la zona Champions vola via con l’Atalanta a +6 che viaggia come un carrarmato e le inseguitrici tornate sotto: Juve e Fiorentina a -1 alle quali, grazie al successo di ieri, si è aggiunto proprio il Bologna. E oggi all’Olimpico la Lazio può fare altrettanto contro la modesta Udinese.
A Mihajlovic, dopo lo scambio di cortesie della vigilia, per battere Mourinho non è servito molto: è bastato il piattone di Svanberg e una partita attenta, senza sbavature. Il suo Bologna è accorto, preciso, non esagera consapevole della sua forza che cresce col passare dei minuti e non va mai o quasi in affanno. Passa poco dopo la mezz’ora e poi resta lì dietro chiusa, ma pronta a ripartire in contropiede. La partita perfetta per una squadra così che non a caso ha vinto quattro delle ultime cinque partite giocate.
La Roma invece resta incredibilmente quinta, ma deve fare i conti con i troppi errori e la serata «no» di troppi giocatori. Abraham rischia di diventare un problema atavico, visto che anche contro il Bologna fa una sola cosa in tutta la serata: troppo poco. Zaniolo ci prova ma anche per lui non è serata e ormai sono conclamati i pregiudizi che gli arbitri hanno nei suoi confronti: gli fischiano sempre tutto contro, cosa sottolineata a fine gara a caldo anche da Mourinho.
Il resto è storia scritta, perché la panchina giallorossa è quella che è e quando perdi (o togli) quattro/cinque titolari da questa Roma, ti accorgi che quelli dietro sono proprio di un’altra categoria. E sarà proprio con questi concetti e i ritrovati dubbi che Mourinho sabato pomeriggio si presenterà all'Olimpico per sfidare l ’Inter dell’ex biancoceleste Inzaghi. Al portoghese non basterà «solo» inventare qualcosa, ma dovrà anzi riuscire a trasmettere ai suoi quel carattere e quella voglia che si era intravista la settimana scorsa. Dovrà mandare in campo una Roma tutta nuova e incrociare le dita sperando che non diventi un altro bagno di sangue.