IL TEMPO (T. CARMELLINI) - Capolavoro Roma. A Bergamo la squadra di Mourinho gioca la miglior partita della stagione, vince finalmente contro una big e dimostra di esser pronta per fare il salto di qualità. Lo Special One aveva detto di volere tre punti per questa trasferta che alla vigilia sembrava proibitiva e il gruppo lo ha seguito con qualità, ma soprattutto con il cuore. Perché quella di ieri è stata la prima vittoria da squadra vera della Roma in questa stagione, in uno stadio che l’aveva vista già altre volte passare in vantaggio ma dal quale era uscita fin troppo spesso battuta. Ieri invece ha dimostrato di poter dire la sua se ha la rosa al completo o quasi (pesante ancora l’assenza di Pellegrini) anche magari rischiando di spremere gli uomini migliori: sempre gli stessi.
Apre e chiude Abraham tra i migliori dei suoi, che realizza una doppietta spettacolare all’interno del quale c’è anche il primo gol stagionale di Zaniolo (tornato a segnare dopo 512 giorni, un infortunio clamoroso e tutto il resto) e la zampata famelica di Smalling di nuovo padrone assoluto della difesa giallorossa. E proprio questa una delle note migliori perché quando l’Atalanta è cresciuta, la Roma ha stretto i denti riuscendo a controbattere colpo su colpo senza mai andare in affanno. Insomma una tenuta pazzesca anche dal punto di vista mentale che era stato in passato uno dei punti deboli di questa squadra ritrovata. Un solo gol incassato e la sfiga anche stavolta ci ha visto benissimo: decisiva sull’unico gol atalantino la deviazione di Cristante che manda fuori tempo l’incolpevole Rui Patricio sempre presente e attento.
È stata la battaglia perfetta, combattuta come un plotone romano avrebbe fatto nell’antichità: ha colpito e poi si è chiuso a tartaruga per poi riuscire di nuovo e colpire ancora con altrettanta efficacia. Una sentenza con Mourinho eletto a furor di popolo ennesimo re di Roma. Quattro gol in trasferta all’Atalanta, che in molti avevano già indicato come una delle anti-Inter, sono un bel segnale per il presente ma soprattutto per il futuro, perché a questa squadra manca davvero poco per poter fare un salto di qualità clamoroso: segnale non indifferente per i Friedkin alla vigilia della finestra invernale del calciomercato.
La coppia Abraham-Zaniolo ha un prospetto futuro incredibile e ieri si è vista la profondità di questa scelta della Roma. Ma il miracolo di Bergamo è stato possibile anche grazie a quelli che si sono visti meno, al gran lavoro di Cristante riuscito nel difficile compito di fare da collante tra attacco e difesa e sempre pronto a dare qualche momento di respiro ai suoi, al passo pazzesco di Veretout che entra nelle azioni da gol e c’è sempre quando bisogna soffrire lì dietro. Ma grande lavoro anche di Karsdorp così come dei tre in difesa che hanno dato davvero tutto.
Il bilancio per Mourinho è a dir poco sorprendente e quando alla fine la squadra va sotto al settore ospiti a raccogliere il giusto plauso della sua tifoseria, si gode il suo momento di gloria e non riesce quasi a parlare per la tensione che si sta ancora sciogliendo. Roma quinta e tutti a casa... e ora viene il bello!