Se chiedeste a un tifoso della Roma quale sia stato uno dei momenti peggiori dell’attuale stagione finora – escludendo l’irraggiungibile 6-1 di Bodo – probabilmente parlerebbe del 3-2 rimediato contro il Venezia. Eppure proprio lì è avvenuta la svolta nella stagione giallorossa. A innescarla c’è stato il cambio di sistema di gioco varato da José Mourinho, che è passato dal suo classico 4-2-3-1 al 3-5-2 (declinato a volte in 3-4-1-2). Che cosa ha portato? Una nuova vita per Tammy Abraham e Nicolò Zaniolo. Da quando il centravanti inglese gioca con un partner d’attacco al suo fianco ha segnato 8 gol in altrettante partite. Ci crede anche Zaniolo, che infatti – dopo il successo di Bergamo – ha detto chiaramente: «Noi siamo forti. Non siamo la squadra vista contro l’Inter e stavolta per fortuna abbiamo portato a casa i tre punti». Una cosa è certa: il cambio di sistema di gioco ha giovato molto anche a lui, e non solo perché contro i nerazzurri ha ritrovato il gol in Serie A che gli mancava da oltre cinquecento giorni. Infatti, nelle 14 partite in cui è stato impiegato come estero di fascia nel 4-2-3-1, Nicolò ha segnato una sola rete, mentre nella nuova soluzione tattica studiata da Mourinho, l’attaccante giallorossa ha già segnato due gol nella metà delle partite: sette. Con queste premesse, grazie anche alla iniezione di autostima giunta dal successo esterno contro l’Atalanta, l’aggancio alla zona Champions non sembra essere più un miraggio.
(gasport)