LEGGO (F. BALZANI) - Nemmeno un brodino. Anche lontano dal Polo la Roma di Mourinho subisce un'altra lezione di calcio. Il Bodo/Glimt, infatti, costringe i giallorossi a rincorrere due volte e a mostrare ai 40 mila dell'Olimpico tutti quei difetti che ora devono far preoccupare davvero.
Male i giallorossi messi sotto atleticamente e tatticamente dai norvegesi dopo il 6-1 dell'andata. Bene solo la reazione e quel pareggio strappato all'ultimo con Ibanez dopo due rigori per i giallorossi ignorati dall'arbitro. Stavolta gli alibi non bastano. Mourinho ha schierato praticamente tutti i titolari a disposizione costringendo Ibanez e Cristante fuori ruolo. Il risultato è stato un inizio confuso soprattutto in fase offensiva dove il solo El Shaarawy ha provato a riportare lucidità. Zaniolo e Abraham non si cercano e non si trovano, Mkhitaryan è il fantasma di sé stesso. Così dopo qualche tentativo sterile ecco il gol dell'incubo Solbakken. La ripresa si apre con il pareggio del Faraone, poi riecco il Bodo salire in cattedra e trovare il 2-1 dopo una ripartenza innescata da un errore di Zaniolo e finalizzata da Botheim.
All'Olimpico piovono fischi, nella testa di Mourinho aleggiano dubbi. Il portoghese, dopo Villar, manda in campo l'altro epurato Mayoral. I due spagnoli aiutano la Roma a trovare il pareggio con Ibanez e poi a sfiorare il 3-2. Mourinho se la prende ancora con gli arbitri: «Possiamo parlare di tattica, però il risultato è 2-2 e c'erano due rigori netti per noi. Guardate quanti punti abbiamo perso per questo. Poi non abbiamo fatto una bella partita, abbiamo sbagliato tanto tecnicamente soprattutto in attacco dove ho visto una fatica tremenda di Zaniolo e Abraham». La Roma resta 2° in un girone di burro e può qualificarsi battendo lo Zorya.