“Mourinho mi ha detto che sono un ottimo giocatore e mi ha suggerito di sviluppare una maggiore cattiveria sul rettangolo di gioco. Mi ha detto di diventare una specie di mostro”. Ecco, l’ombelico di tutto è proprio questo e Abraham lo rivela al The Telegraph. Mourinho vuole vedere in lui più personalità, più carattere. E più fame. Insomma, è una questione di testa, ma anche di atteggiamenti. “In campo non si può essere gentili, hai bisogno del carattere, devi spaventare i difensori e sotto questo aspetto sto cercando di migliorare – dice ancora Tammy –. Mou mi ha detto che sono un giocatore troppo buono, che devo acquisire quella aggressività che si ottiene crescendo“. Finora Abraham ha segnato 5 gol in 17 partite, non tantissimi per un centravanti pagato 40 milioni (più 2 di bonus) e con il compito di spostare l’inerzia delle partite. Ma è anche vero che l’inglese ha aperto anche un bel conto con la fortuna, avendo preso la bellezza di sette legni. Di certo Abraham deve trovare maggiore precisione nella conclusione, quando va al tiro, lui che comunque ha un calcio pulito e che sa far male di giustezza (magari andando a chiudere sul secondo palo) o di potenza. “Non mi aspettavo che il calcio italiano potesse essere così difficile. I calciatori sono molto intelligenti e per il modo di giocare in Italia la difesa è molto importante. In Inghilterra invece siamo abituati ad attaccare, attaccare e attaccare". E come tutti gli attaccanti, Abraham deve probabilmente imparare anche ad essere un po’ più egoista. I centravanti vivono di gol, sono giudicati in base ai gol e si emozionano piuttosto che deprimersi in base a quante volte quel pallone vada a gonfiare la porta avversaria. E siccome il destino della Roma dipende molto dall’umore di Abraham, è importante che lui sia sempre entusiasta piuttosto che deluso. Ed allora un pizzico di egoismo in più in alcune circostanze non guasterebbe.
(gasport)