Lega Serie A, De Siervo: «La politica odia il calcio. Da Dazn va colto l'allarme su streaming e pirateria»

17/11/2021 alle 09:14.
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IL SOLE 24 ORE - «Il nostro è un Paese in cui, nei fatti, la politica dimostra di odiare il calcio». Parte da queste parole l'affondo di Luigi De Siervo. L'amministratore delegato della Lega Serie A in un'intervista al quotidiano economico punta il dito verso la politica. «È bene ricordare che la Serie A è il motore economico di tutto il sistema. Minori ricavi ottiene la Serie A e minori ricavi vi saranno a disposizione di tutto lo sport italiano. La nostra è una posizione seria, non abbiamo chiesto ristori al Governo ma l’apertura di un tavolo per le riforme finalizzato a rimuovere limiti ingiusti e vessatori alle nostre attività di valorizzazione del prodotto. Chiediamo di tornare a competere sui mercati senza essere penalizzati dal nostro stesso Governo. Invece i nostri politici sono i primi a cercare l'esposizione mediatica che il calcio garantisce ma poi hanno posizioni irrazionali quando non garantiscono, come per i cinema al chiuso, la piena occupazione degli stadi all'aperto»

De Siervo parla anche della questione diritti tv e sulla marcia indietro di Dazn sullo stop alla concurrency: «L'analisi dei numeri dimostra come il tema degli abusi contrattuali in Italia sia enorme. Purtroppo il nostro si conferma, ancora una volta, come il Paese dei “furbetti”. Questo triste primato ci consegna un Paese in cui sia sempre difficile garantire la nascita di progetti seri e innovativi. Per un’analisi profonda della situazione credo debbano essere abbandonate le ipocrisie. Il calcio necessita di risorse importanti se si desidera che i nostri club possano competere a livello internazionale. L'allarme lanciato da Dazn deve essere colto dalle autorità e dai principali stakeholder del settore, tra cui ovviamente noi. L'eliminazione della concurrency poteva evidentemente essere assunta fin dall’estate perché ricalca quanto è previsto in altri Paesi europei come in Spagna».

Poi sui problemi di trasmissione di Dazn: «Il passaggio a una nuova modalità di distribuzione richiedeva necessariamente qualche giornata di assestamento. Ho sempre pensato che il calcio potesse svolgere la funzione di volano per accelerare il processo di digitalizzazione del nostro Paese. In questo diventa determinante la visione del Governo perché, dati alla mano, viviamo in un contesto tra i più arretrati a livello europeo dal punto di vista tecnologico. Dazn è intervenuta rispondendo prontamente alle nostre sollecitazioni e nelle ultime settimane non si sono verificati episodi di interruzione nella visione delle gare. Credo che la direzione sia quella giusta e che si possa ancora migliorare per offrire un prodotto sempre più di qualità».