Juve sempre più alle strette: interrogato l'ad Arrivabene. E i magistrati ora accusano: il calcio è malato

30/11/2021 alle 09:34.
arrivabene-juve

Dopo Federico Cherubini, ascoltato per 9 ore sabato nell'ambito dell'inchiesta «Prisma» sulle plusvalenze, ieri è stato interrogato l'amministratore delegato della , Maurizio Arrivabene, come persona informata dei fatti. L’inchiesta penale nata nel maggio scorso rischia di avere pesanti ripercussioni sul piano della giustizia sportiva, coinvolgendo anche altri club oltre alla . Ciò che emerge dalle intercettazioni è, secondo gli inquirenti, un sistema calcio «malato». Arrivabene, così come Cherubini, non è tra gli indagati ma ricorre nelle conversazioni raccolte da luglio ad oggi dalla Guardia di Finanza ed è considerato testimone utile per suffragare il castello accusatorio del pool di magistrati dell’Economia che si sta occupando del caso, Mario Bendoni, Ciro Sartoriello.

La Procura di Torino, forte degli elementi in suo possesso è convinta di poter chiudere l’inchiesta penale in un mese. La Federcalcio per ora è stata soltanto informata della perquisizione, mentre i verbali degli interrogatori, le intercettazioni e tutto il materiale sottoposto a segreto istruttorio non possono essere divulgati fino alla chiusura delle indagini.

Arrivabene, ad dal giugno scorso, è stato interrogato anche sulla «scrittura privata» di cui si parla nelle intercettazioni («La carta famosa che non deve esistere teoricamente») e di altre conversazioni in cui è coinvolto. Il sistema delle plusvalenze è definito dai pm «Gestione Paratici», utilizzato come «correttivo di rischi assunti in tema di investimenti e dei costi connessi ad acquisti e stipendi scriteriati». Paratici, ex responsabile dell’area sportiva ora al Tottenham, era l’artefice della pianificazione preventiva delle plusvalenze ma per l’accusa i vertici del club e Agnelli sapevano.

(Gasport)