IL PUNTO DEL LUNEDI' - SORRENTINO: "La Roma può solo avvicinare certi livelli tecnici e di intensità" - CONDO': "La squadra è certamente cresciuta rispetto all’anno scorso, ma non abbastanza"

01/11/2021 alle 09:19.
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La Roma esce sconfitta ancora una volta da un big match. I giallorossi si devono arrendere al Milan di Pioli, che all'Olimpico passa per 2-1. "Per l’ennesima volta la Roma perde contro una delle big del campionato uno di quelli che una volta avremmo definito «scontro diretto», ma che adesso inizia ad avere sempre meno senso. Dopo il pareggio strappato al contro il Milan arriva un ko doloroso che scopre di nuovo tutti i limiti di questo gruppo" scrive Tiziano Carmellini. La gara però è stata influenzata anche dalle decisioni del direttore di gara, come sottolinea Ivan Zazzaroni: "Alla squadra di Mourinho è stata però negata la possibilità del recupero. Siamo finiti dentro un calcio le cui disposizioni arbitrali cambiano di settimana in settimana: quello che era buono ieri non lo è più oggi e quello che va punito oggi non lo sarà probabilmente domani".


Ecco i commenti di alcuni degli opinionisti più importanti della stampa, pubblicati sulle colonne dei quotidiani oggi in edicola.


A. SORRENTINO - IL MESSAGGERO

La Roma può solo avvicinare certi livelli tecnici e di intensità, ci prova ma è ancora acerba, le mancano i "pioli" che il Milan ha scalato negli ultimi due anni: insomma tempo, giocatori, rosa profonda.


T. CARMELLINI -  IL TEMPO

Ci risiamo! Per l’ennesima volta la Roma perde contro una delle big del campionato uno di quelli che una volta avremmo definito «scontro diretto», ma che adesso inizia ad avere sempre meno senso. Dopo il pareggio strappato al contro il Milan arriva un ko doloroso che scopre di nuovo tutti i limiti di questo gruppo: molti dei quali purtroppo sono strutturali. Eppure nonostante tutto ciò, la Roma continua ad essere quarta forse a dimostrazione della pochezza del nostro campionato. Si, arriva un altro brutto arbitraggio, i giallorossi recriminano per un rigore a tempo scaduto (netto perché Kjaer tocca Pellegrini chiaramente) che avrebbe potuto cambiare tutto.


P. CONDO' - LA REPUBBLICA

Roma-Milan doveva fissare il confine tra le squadre che lotteranno per lo scudetto e quelle destinate a contendersi il posto . Il verdetto è stato chiaro: per lo scudetto sono rimaste in tre. La Roma è certamente cresciuta rispetto all’anno scorso, ma non abbastanza per trovare la via ai tre punti negli scontri diretti, l’upgrade indispensabile per pensare in grande.


M. SCONCERTI - CORRIERE DELLA SERA

Il Milan per più di un’ora ha fatto impressione all’Olimpico per qualità di gioco e individualità, davvero una squadra molto vicina a essere grande, sempre in predominio, sempre in gestione dura, sicura. [...] Per essere chiari, non ho visto grandi errori arbitrali. Ma va considerato che non li cerco. Sono di quelli che si fidano dell’arbitro, non perché sia perfetto, ma perché non ho motivo di considerarlo disonesto a priori. E so che non esistono le partite perfette. Finché il Milan è rimasto in 11, c’è stata pochissima partita.


L. GARLANDO - GAZZETTA DELLO SPORT

Mourinho, con troppe stelle opache (Abraham, Mkhitaryan, Zaniolo…) ha provato a uscire dall’angolo con le sue arti da incantatore. Nella notte di halloween ha trascorso gran parte della partita danzando furibondo attorno alla panchina, come a un sabba di streghe beneventane. Lamentandosi a fine partita per il contatto dubbio Kjaer-Pellegrini nell’area rossonera al lumicino del match. Ma ha vinto la squadra più forte, che ha meritato di più. La Roma ha fatto il primo tiro in porta al 29’ della ripresa. Per riuscire a dominare ha avuto bisogno dell’uomo in più. Può fare molto meglio. Non esistono complotti che glielo impediscano.


I. ZAZZARONI - CORRIERE DELLO SPORT

Il Milan ha meritato il successo, giocando con maggiore personalità e imponendo alla Roma una condotto difensiva. Alla squadra di Mourinho è stata però negata la possibilità del recupero. Siamo finiti dentro un calcio le cui disposizioni arbitrali cambiano di settimana in settimana: quello che era buono ieri non lo è più oggi e quello che va punito oggi non lo sarà probabilmente domani: mi riferisco anche all'intervento di Kjaer su Pellegrini nel finale, un tocco identico a quello di Dumfries su Alex Sandro di domenica scorsa.

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