IL TEMPO (F. CICCIARELLI) - Mio il pallone, mie le regole. La politica è pronta ad affrontare Dazn di petto sulla questione del taglio alle utenze «multiuso», ipotesi che in poche ore ha suscitato le ire di abbonati e associazioni fino ad arrivare ai partiti. Certo, prendere la palla e andare via come da piccoli al parco appare difficile, ma tra le pieghe delle riforme al varo del governo trova spazio un appiglio normativo in grado di modificare lo scenario dei diritti televisivi: saranno Agcom e Mise a definire gli standard minimi per la trasmissione di «eventi di particolare importanza» tra i quali il calcio. Tutto si riconduce alla modifica del Testo unico dei servizi media audiovisivi, il Tusmar, il cui riordino attuerà due delle 18 norme europee approvatelo scorso 4 novembre dal Consiglio dei Ministri, nello specifico le direttive 2018/1808 e 2018/1972 che regolano nel loro insieme le telecomunicazioni, la radiotelevisione e i media, dalle trasmissioni tradizionali all’on demand. Tra i vari interventi è stato modificato l’art. 33 dell’attuale schema di decreto (art. 34 dello schema oggetto di approvazione preliminare da parte del Consiglio dei Ministri) che fa riferimento agli «eventi di particolare importanza» sul piano sociale, pubblico o sportivo, per i quali si impongono degli standard minimi definiti come tali dall’Agcom di concerto con il Mise, con apposito decreto ministeriale. In sostanza saranno il Garante delle Comunicazioni e il Ministero dello Sviluppo Economico a definire i parametri di trasmissione di eventi tra cui rientra certamente il campionato di Serie A di calcio. Tale disposizione avrà quindi il potenziale per incidere sui grandi operatori di broadcasting come Dazn. Intanto il caso abbonamenti è finito sulla scrivania del governo, che già lo scorso agosto aveva ricevuto richieste di intervento in Parlamento per i disagi rilevati nelle trasmissioni. L’emittente, che detiene i diritti della Serie A fino al 2024, è stata convocata dal ministro dello Sviluppo economico Giancarlo Giorgetti al fine di «fare chiarezza, a tutela dei consumatori». Giorgetti e il sottosegretario Anna Ascani, che detiene la delega sulla materia, incontreranno i rappresentanti dell’azienda al Mise il prossimo 16 novembre alle 15. «Come di consueto – ha replicato nel pomeriggio Dazn - siamo disponibili alla collaborazione e al confronto con le autorità e le istituzioni. A questo riguardo, abbiamo prontamente accolto l’invito da parte del Ministro dello Sviluppo Economico e dell’On. Anna Ascani, ad un confronto da svolgersi all’inizio della prossima settimana». Mentre non trova riscontro la possibilità di un rinvio del «dimezzamento» delle utenze a fine stagione, la mobilitazione resta trasversale alle forze politiche. «Siamo preoccupati per le indiscrezioni di stampa - hanno ribadito i deputati della Lega Daniele Belotti e Massimo Capitanio - che preannunciano la decisione di Dazn e ancor di più dal silenzio assenso dei vertici della piattaforma inglese». Una posizione convergente a quella del Pd. «Tale decisione - ha ricordato Andrea Casu in una interrogazione alla Camera - non prevista dalle condizioni generali di contratto, potrebbe arrecare notevole pregiudizio nella fruizione del servizio e sta, pertanto, generando fra gli appassionati molte critiche e preoccupazioni».