Si è concesso per un'intervista al quotidiano Paulo Fonseca, che ha commentato il sorteggio dei playoff per Qatar 2022 - contrapposte Italia e Portogallo - tornando anche su alcuni particolari della sua avventura alla Roma. Di seguito uno stralcio delle dichiarazioni dell'ex tecnico giallorosso:
Fonseca, che Portogallo sarà?
Difficile dirlo. Fernando Santos ha fatto un grande lavoro, tutti noi gli siamo grati per aver vinto Euro 2016. Ma il Portogallo in alcuni momenti non è stato squadra, non ha lottato unito. Quello che ci è mancato è il collettivo, ciò che ha fatto dell’Italia la squadra più forte d’Europa.
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Pensa davvero che sia stata la più forte, all’Europeo?
Nettamente. Quello che ho visto lavorando in Italia è la mentalità dei calciatori italiani. È quella con cui ha vinto l’Europeo: si vedeva dalle qualificazioni, ai miei amici avevo detto che l’Italia era tra le favorite. E dalle primissime partite ero convinto che avrebbe vinto.
Lei alla Roma si è sentito solo?
Prima Petrachi e poi Pinto sono stati miei alleati. Ma ho vissuto il momento forse più difficile degli ultimi 15 anni della Roma, con la transizione societaria e sì, ero solo.
E di Roma cosa le resta?
A mia figlia, che mi ha intervistato per la scuola, ho detto che è il posto più bello del mondo. Amavo girarla a piedi, vivere vicino al centro, vederne ogni angolo, respirarne l’atmosfera.
A Roma la prima cosa che si dice di lei è che è elegante.
È vero, mi piace essere elegante, mi piace la moda, soprattutto quella italiana, e le scarpe di classe.
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(La Repubblica)