Mourinho è venuto a Roma resettando se stesso. E pescando tra i giovani talenti di Alberto De Rossi, che dal canto suo continua a tenere la Primavera in cima alla classifica dovendo di volta in volta trovare soluzioni nuove. Ma a vedere bene l'anima del talent scout c’è sempre stata nel tecnico portoghese, che ha lasciato eredità importanti tra Real, Chelsea, United e Tottenham: con lui hanno esordito tra gli altri Morata, Fabinho, Loftus Cheek, Christensen, Solanke e McTominay.
A Roma José ha fatto il salto più alto dentro il mondo dei giovani talenti che ora fanno capo a Enzo Vergine, responsabile di tutto il settore giovanile e al coordinatore dal la Primavera alla Under 17 Simone Lo Schiavo. Dal ritiro a Trigoria, a quello in Portogallo, alle amichevoli estive, alle convocazioni, alle panchine e agli esordi, una quindicina di ragazzi della Roma hanno gravitato nell'emisfero Mou. Molti sono rimasti. qualcuno galleggia tra prima squadra e Primavera, e qualcuno è partito in prestito tra la Serie A la B e l'estero (Ciervo, Providence, Milanese).
Accanto (e dietro) le scelte di Mou c'è la filosofia operativa di Tiago Pinto: al Benfica ha sempre lavorato con i giovani e il metodo è esattamente quello che ha trasferito a Trigoria, già con Fonseca allenatore. Metodo che prevede step precisi: l'individuazione dei giovani migliori della Primavera, la creazione di un team dedicato con figure professionali specifiche per seguirli e riunioni periodiche per analizzare eventuali criticità e le note migliorative.
(Corsport)