IL ROMANISTA (T. CAGNUCCI) - Traditi, con la foto dei tifosi a Bodø. La Prima di ieri è stata questa perché non te l'aspettavi da questa Roma e da quest'allenatore sconfitte così. (...) E poi proprio in Conference, cioè in quello che quest'anno dovrebbe essere l'obiettivo per poter tornare a vincere, in quelle competizioni che piacciono persino di più a certi tifosi, che ti fanno andare apposta in 400 di giovedì al Circolo Polare perché è un immenso orgoglio già il solo esserci. (...) Invece oggi ti trovi pure con le dichiarazioni di Mourinho che per tanti sono state peggio della sconfitta stessa: io sinceramente sto ancora abbastanza a pezzi per il risultato però ammetto che anche a me hanno fatto pensare: ma come, un allenatore che ha fatto della comunicazione quasi il suo stile, un tecnico che ha fatto della motivazione, della psicologia, del fare gruppo ed essere squadra-casa-famiglia un marchio, perché dice così? Però forse nella domanda c'è già la risposta: ma secondo voi Mourinho non sa quello che fa e perché lo fa? Io voglio sperare e credere di sì, proprio perché è lui. (...) Purtroppo proprio l'entità e il modo della sconfitta (che ancor c'offende eccome) fanno sì che per la prima volta dal suo annuncio quel friccicorio, quella specie di sensazione di unità ritrovata è venuta meno. Quando la Roma perde ci sono più sciacalli e iene ridens che lupi. E devi stare attento a cosa dire, ingoiarti perfino un Forza Roma che avresti già voglia di strillare in faccia a ‘sto dolore sportivo e a chi ne gode, perché ben che va sarebbe divisivo, creerebbe fazioni. Eppure al di là del torto o della ragione c'è la Roma e la voglia di andare allo stadio già adesso contro il Napoli, il Milan o il Bodø. Al di là di tutto ci sono i tifosi. (...) La Roma non è una questione di soldi, di dare e avere, la Roma è la storia di un amore incondizionato. La notte norvegese più di qualsiasi altro episodio racconta questo. Una medaglia, non un rimborso: risarciteli sul campo i tifosi.