Qualcuno la chiama “leadership conflittuale”, ossia un tentativo di scuotere la squadra attaccandola e mettendola sotto pressione. Così si potrebbero spiegare quindi le parole di José Mourinho al termine della gara persa contro il Bodo/Glimt in Conference League, mentre nello spogliatoio tra i gicoatori andava in scena un confronto per capire le responsabilità della prestazione negativa. Ma portare i giocatori al limite può funzionare quando si ha a che fare con una squadra così giovane? La risposta arriverà nei prossimi sette giorni, quando i giallorossi affronteranno Napoli, Cagliari e Milan, un tris di partite che decideranno gran parte del futuro della Roma in questo campionato.
(La Repubblica)