Né Zaniolo, né Tonali. E neanche Lucca. La Nations League se la giocheranno quelli che hanno vinto l’Europeo. Le partite sono due in cinque giorni: Italia-Spagna il 6 a San Siro, poi il 10 la finale o finalina. Mancini è andato sul sicuro, solo 23 convocabili per disposizione Uefa e il c.t. ha scelto di affidarsi allo stesso gruppo che si è arrampicato fino al tetto d’Europa. 22 dei 23 messi in lista erano a Londra l’11 luglio. In più rispetto alla finale di Wembley c’è solo Lorenzo Pellegrini, che all’Europeo fu costretto a dire addio solo alla vigilia del debutto, per un infortunio muscolare che fece posto in extremis a Castrovilli, uno dei quattro campioni d’Europa esclusi da questo giro di chiamate, insieme a Spinazzola, Belotti e Florenzi. Il no a Zaniolo non è da collegare strettamente al brutto gesto nei confronti dei tifosi laziali al derby, che pure al Mancio non è piaciuto: il giallorosso se la giocava con Bernardeschi, promosso anche stavolta per la sua duttilità e affidabilità. Il futuro è comunque di Nicolò, se confermerà il rendimento attuale non scivolerà in altri comportamenti discutibili.
(gasport)