Tra Lotito e Gravina ormai è scontro frontale. La battaglia tra il presidente della Lazio e la Figc è uscita dalle aule della giustizia sportiva e assume toni sempre più accesi. Il 30 settembre il numero uno del club biancoceleste era stato allontanato dal Consiglio federale perché squalificato per la vicenda tamponi. Lui aveva subito sostenuto di poter rientrare alla luce della decisione del Collegio di garanzia del Coni che aveva rinviato il caso alla Corte d'Appello federale per una possibile rimodulazione della pena, tesi subito respinta dal presidente Gravina: «La sua responsabilità è passata in giudicato. Non è mai stata scritta la parola annullamento, per cui la condanna di primo grado a sette mesi è ancora in vigore». Se questo era stato il primo round, ieri si è assistito al secondo, non meno infuocato. Lotito ha infatti inviato una lettera di diffida a Gravina e a tutti i componenti del Consiglio federale. La lettera di diffida ovviamente non è stata gradita in Figc, che tramite una fonte qualificata ha ribadito: «Basta mistificazioni, la colpevolezza di Lotito è stata accertata. C’è stupore nell’apprendere come nelle ricostruzioni del presidente Lotito e dei suoi avvocati si parli erroneamente di deferimento eludendo artatamente il punto 4 della sentenza del Collegio di Garanzia dello Sport, dove c’è scritto chiaramente che l’aver schierato un calciatore positivo in campo e uno un panchina rappresenta una negligenza e una responsabilità molto gravi.»
(gasport)