Mourinho, un genio capace di stupire sempre

14/09/2021 alle 09:46.
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Quella di José Mourinho alla Roma sarà un’opera permanente oltre che avvenente. L’“Ave Mou” si aggiornerà di tanti nuovi capitoli e quando, il più tardi possibile, sarà tutto finito una cosa la diremo con certezza, alla faccia di tutti e soprattutto dei pallosi che contabilizzano la vita numerando gli scalpi che hai nella bisaccia: «Non ci siamo mai annoiati». (...)  Ha stravinto già scatenando questa regressione collettiva ai tumulti cardiaci dell’infanzia, sua e delle decine di migliaia attorno a lui, e compagni inclusi. (...)  Quella di domenica sera dentro un Olimpico pazzo di gioia e bagnato di lacrime, dentro quella maglia color amaranto, una delle tante varianti del rosso romanista, era una corsa memorabile per quanto sgorgava dalla pelle, per quanto sudata, smandrappata e minacciata dall’infarto. Lo José sfrenato di domenica sera, calamitato dalla Sud, come un ballerino di fandango, senza nacchere, se non quelle che battevano il ritmo del cuore, che correva dalla sua bella, era la versione mourinhana del Carletto Mazzone d’antan, scaciata e maleducata, decisamente più glamour, ma solo perché il glamour di José prescinde dalle sue intenzioni. (...) La verità è che stiamo scoprendo con stupore crescente un Mourinho più stupefacente di quanto già immaginassimo per sentito dire e celebrare. Un ventaglio di registri. Uno che modella la sua presa sul prossimo, adattandola al contesto in cui è calato (...)

(corrieredellosport.it)

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