REPUBBLICA.IT (M. PINCI) - Mourinho ha detto che pensando alla sua millesima partita da allenatore, aveva “mentito a tutti, anche a me stesso”, su quanto ci tenesse. Ma adesso che l’ha ammesso apertamente, i suoi calciatori hanno deciso che non potevano lasciarlo passare così, sotto silenzio, quel traguardo. E hanno deciso di festeggiarlo. Come? Con una cena, naturalmente.
L’invito è per le otto di sera in un ristorante in zona Pio XI: menù di mare, con specialità di crostacei, crudi, tonno scottato, ma anche primi e tonnarelli con l’astice. L’idea è partita dai vertici dello spogliatoio che volevano celebrare le 1000 panchine del tecnico e José l’ha accettata di slancio. Hanno scelto martedì per non infilare un evento “mondano” nel giorno dopo la partita di domenica né alla vigilia dell’impegno di giovedì contro il Cska Sofia all’Olimpico. Certo, la voglia di festeggiare non sarebbe venuta senza quel gol di Stephan El Shaarawy al 91’ contro il Sassuolo. La prima vera emozione in panchina da romanista per Mourinho. La prima vera occasione per festeggiare, da quando è qui, meritava evidentemente una coda allegra. Utile anche per saldare i legami interni di un gruppo che si sta ricostruendo dopo la rivoluzione estiva (via Dzeko, via molti esuberi) su nuovi equilibri. E intorno a José Mourinho.
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