LEGGO (F. BALZANI) - Special, come il suo allenatore. Ma forse non ancora da scudetto. L'arrivo di Mourinho e il poker di vittorie ha messo d'accordo tutti nella capitale: la forbice tra la Roma e la zona Champions si è ridotta. Forse azzerata. Tra loro c'è anche David Pizarro, regista di una Roma che contendeva il tricolore proprio all'Inter di Josè: «Uno come Mourinho è un acceleratore di ambizioni. La squadra è più tosta, più concentrata. Ora ha una forte personalità e già si è visto a fine agosto. D'altronde Mourinho lo conosciamo: da avversario lo detesti, ma se sta dalla tua lo adori. I Friedkin lavorano in silenzio ma sanno cosa fare e ci regalano quelle sorprese che avevamo dimenticato».
Una di queste per il Peq è Tammy Abraham: «Una volta perso Dzeko hanno preso un profilo di livello internazionale senza badare a spese. L'inglese è un grande attaccante. Le cose sono cambiate. E poi». E poi? «C'è Zaniolo, una forza della natura. Non dimentichiamo che per quasi due anni la Roma ha dovuto fare a meno di lui».
Cosa manca allora per puntare allo scudetto. «La rosa è più forte dello scorso anno ma è ancora incompleta anche se la squadra vista con Fiorentina e Salernitana potrebbe anche provarci. Penso a due ruoli scoperti ancora: il terzino destro in grado di dare il cambio a Karsdorp e un regista a centrocampo».
Che poteva essere Xhaka: «Non è un segreto che la Roma lo volesse. Mourinho adora giocatori così: con tecnica ma soprattutto con fisico. Chissà che a gennaio non arrivi uno del genere». Molto prima dovrebbe arrivare il rinnovo di Pellegrini anche se c'è ancora distanza. Ieri Pinto è volato in Portogallo e tratta ancora le cessioni di Nzonzi (in Qatar) e Santon (in Turchia) che rimarranno fuori rosa.