Tetto a ingaggi e rose, soldi ai club in regola. L'Uefa ripensa il calcio

20/08/2021 alle 09:57.
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Il salvataggio del calcio europeo passa attraverso un appuntamento cruciale, il 9 e il 10 settembre: gli Stati generali del pallone. L'Uefa convocherà a Nyon leghe nazionali, club, federazioni e rappresentanti di giocatori, allenatori, agenti e probabilmente tifosi. L'obiettivo è di definire, dopo una seconda convention a ottobre, i principi delle nuove regole economiche e finanziarie. La ricetta, da mesi allo studio di Uefa, Leghe e club e sottoposta agli Stati generali del 9 settembre per proposte e integrazioni, è il salary cap di squadra: il cosiddetto squad cap, un tetto agli ingaggi commisurato ai ricavi delle società e compatibile col diritto europeo. Se le percentuali del nuovo sistema sono ancora pure ipotesi (non si potrà superare il 70% o il 60% degli introiti destinabili agli stipendi), la certezza è che, per renderlo efficace, serviranno sanzioni sicure contro chi sgarra.  Ma la vera novità riguarderebbe il limite ai giocatori in prestito. Il bersaglio è chiaro: impedire gli oligopoli di chi se ne accaparra più di quelli che può impiegare, per smistarli dove meglio crede. Il tetto ai tesseramenti pone questioni legali. Invece subordinare la licenza europea al tetto ai prestiti sopra una certa fascia d'età (spesso pure operazioni commerciali) renderebbe antieconomico rastrellare decine di calciatori da tenere in tribuna senza poterli prestare. Si metterebbe inoltre un freno alle multiproprietà. Super più stretta Finora i 2,8 miliardi di euro di giro d'affari in Europa segnano il ridimensionamento, a parte il Psg e le inglesi per l'immensa disponibilità finanziaria e le tedesche per il comportamento virtuoso.

(La Repubblica)