Aveva chiesto l’aiuto del pubblico, José Mourinho, per l’esordio in campionato contro la Fiorentina, e quell’aiuto è arrivato: i 27 mila che ieri sera erano presenti allo stadio sembravano il doppio. L’Olimpico, un anno e sei mesi dopo l’ultima volta (il 20 febbraio 2020) col Lecce, è tornato ad offrire un colpo d’occhio degno di una partita di livello, con grande soddisfazione dello stesso tecnico portoghese e di Dan e Ryan Friedkin, che per la prima volta da quando sono presidenti hanno visto uno stadio (mezzo) pieno. Poco prima del fischio d’inizio in tribuna Tevere è apparso uno striscione per ricordare Alessandro Pizzoli, un piccolo tifoso di 6 anni, salutato anche dallo speaker della Roma tra la commozione generale, colpito da aneurisma cerebrale. Per quanto riguarda l’accesso dei tifosi, all’esterno dello stadio non sono state segnalate grosse difficoltà né lunghe file ai varchi di pre-filtraggio ma all’interno in quasi tutti i settori non sono stati rispettati il distanziamento di un metro e in pochi indossavano correttamente la mascherina. In Curva Sud presenti tutti i gruppi storici, ad eccezione dei Fedayn, che hanno deciso di non entrare allo stadio fino a quando non sarà ristabilita la capienza totale. La gioia sugli spalti è stata giustificata da una vittoria esaltante sul campo. Non del tutto soddisfatto della prestazione, José Mourinho. “È stata una bella partita anche se non abbiamo giocato troppo bene, una partita vera: quando siamo stati in parità numerica siamo stati bravi, con l’uomo in più no perché forse abbiamo pensato che fosse facile. L’ho detto anche a Italiano, la Fiorentina gioca bene. L’arbitro non ha sbagliato nulla, il Var è fenomenale perché risolve le situazioni come quelle dei gol. Mi è piaciuto il sacrificio della squadra, anche dopo la partita di Conference League, ma abbiamo avuto difficoltà che non mi aspettavo. Dopo essere passati in vantaggio, comunque, abbiamo controllato la partita“.
(corsera)