I condottieri sono mercanti di speranza. In alcune città del nostro calcio è più importante perché le vittorie sono state più rare e i nomi di conseguenza più impressi e indelebili. Ci sono tre condottieri, allora. E ci sono tre squadre - Roma, Napoli, Lazio - che nell’ultimo lustro hanno comunque ottenuto il loro record di punti in Serie A: questi record notevoli ed “effimeri” per i taccagni che imparano la storia leggendo solo gli albi d’oro (gli scudetti andarono sempre alla Juventus) furono raccolti da Spalletti e Sarri (e Inzaghi), anche oggi in corsa su altre strade. Poi c’è Mourinho, che spesso ha reso urgenti e tese molte situazioni del suo lavoro, per poi incarnare la soluzione. Sul carisma ha costruito la sua forza, e se il carisma è un dono rivoluzionario perché può cambiare le aspettative serve poi l’investitura per creare un vincolo, un coraggio collettivo, per costruire un destino diverso. Nel fascinare, Mourinho è predestinato ma quando ha vinto (specie nel primo decennio di carriera) lo ha fatto elevando i suoi giocatori di una quota: da bravi a forti, da campioni a esempi. La Roma è ricca di talento e si offre a quest’opera, la brama. E ci crede.
(gasport)