IL ROMANISTA - "Siete sicuri che ripetere quello stanco ritornello “restiamo con i piedi per terra” sia la cosa migliore? Io davanti a Mourinho che indica la Lupa tenendo in mano la sciarpa della Roma vi direi impazzite, impazzite e non tornate savi mai (...) Mourinho si nutre di emozioni, è un’enorme macchina emotiva, un mostro empatico, un vampiro di stati d’animo, ne ha bisogno come l’aria. Noi dobbiamo essere la sua benzina, il suo H2O, la sua continua conferma alla scelta santa fatta di venire alla Roma, il suo esercito e il suo scoglio. Mou ha legato il suo enorme nome al nostro - che è il nome per definizione - per questo andrà difeso sempre. Stavolta se le cose dovessero andare male parlate di tutto tranne che dell’allenatore. Famo così. Chi è della Roma è della stessa pasta di Mourinho: un Golem di cuori. Per questo la prima speranza di quest’anno non è vincere ma che gli stadi vengano riaperti, perché il binomio Mou-Sud è nitroglicerina pura, un casino fantastico, un caos da cui può nascere molto più d’una stella: la Roma. Ieri a Roma un uomo ha indicato la Lupa, lo stolto pensa che è arrivato solo un allenatore di una squadra di calcio, un romanista vede non solo tutto quello che potrebbe essere, ma tutto quello che in quel simbolo è sempre stato".
(di Tonino Cagnucci)