Fra le richieste del nostro Calcio al Governo per la ripartenza dopo la crisi dovuta alla pandemia c'è anche quella inerente al mondo delle scommesse, cui Luigi Di Maio aveva chiuso la porta solo 3 anni fa con il Decreto Dignità. La Roma, giusto per fare un esempio, fu costretta a risolvere l’accordo con Betway, provocando una perdita di oltre 15 milioni. A quella legge si opposero duramente, invano, tutte le leghe calcistiche, ma anche quelle di basket a pallavolo. E ora i club chiedono di tornare indietro.
Figc e Lega quantificano la perdita provocata dal Decreto Dignità in circa 100 milioni di euro, solo relativamente al 2018.
Il calcio chiede poi l'istituzione di un fondo salva-calcio attraverso la destinazione fino al 30 giugno 2023 dell’1% della raccolta di scommesse relative a eventi sportivi, anche quelli di natura virtuale. Il giro d’affari del betting in Italia nel 2020 è stato di 9,7 miliardi di euro: prendendo a parametro le stesse cifre, il contributo sarebbe di 97 milioni di euro, soldi che sarebbero gestiti dalla Figc e destinati allo sviluppo del Settore Giovanile e Scolastico, del calcio dilettantistico e della Divisione Calcio femminile.
(gasport)