La prima sera poteva andare meglio, visto che ha assistito in televisione all’infortunio di Leonardo Spinazzola nel match che l‘Italia ha vinto contro il Belgio a Monaco di Baviera, ma ieri Mourinho ha cominciato a prendere confidenza con il centro sportivo di Trigoria. Mou e il suo staff si sono confrontati a lungo su come impostare il lavoro e stanno “cercando di cambiare alcune cose, così gli spazi saranno più adeguati rispetto alle nostre idee e necessità“. Il portoghese sfrutterà questi cinque giorni di quarantena per ambientarsi ma anche per conoscere tutto il personale e lo staff che tutti i giorni lavorano nel Fulvio Bernardini all’interno del quale, con la mascherina e rispettando il distanziamento, può girare liberamente e incontrare chiunque. Compresi i calciatori, almeno quelli che da alcuni giorni sono a Trigoria a lavorare per farsi trovare pronti dal tecnico quando inizierà la preparazione vera e propria. Dopo tanti contatti telefonici, c’è stato il primo incontro ufficiale con Zaniolo, Pellegrini, Mkhitaryan, Smalling e Kumbulla, che sono arrivati a Trigoria in mattinata, mentre nel pomeriggio si è affacciato anche l’amministratore delegato Guido Fienga. In queste prime ore della sua avventura romanista Mourinho è seguito costantemente da una troupe cinematografica che da due settimana segue i suoi spostamenti: dalla preparazione della partenza dal Portogallo, allo sbarco a Ciampino e poi a Trigoria, con il bagno di folla e il saluto dal terrazzino, fino ai suoi primi allenamenti con la Roma. Tutto questo si trasformerà in un docufilm, stavolta a tinte giallorosse, che sarà prodotto dalla casa di produzione cinematografica di Dan Friedkin.
(corsera)