«Spinazzola? È una perdita terribile per Mancini, ma immaginate quanto lo sia per me che non lo avrò per circa sei mesi. Emerson adesso lo sostituirà. È un buon giocatore, d'esperienza ma Spinazzola è davvero incredibile». Mourinho non parla a caso. In tre giorni, ha già lanciato due input alla proprietà. Il primo sui rinforzi/regali, appena sbarcato. Ieri è arrivato il secondo. Le parole sullo sfortunato laterale azzurro sono la conferma di come adesso, il tecnico, si attenda un reale sostituto.
La rosa dei possibili sostituti è abbastanza ristretta. Emerson e Alonso sono le prime scelte, Dimarco arriva subito dopo anche se è il più semplice da prendere (8 milioni). Questo perché per lo spagnolo il Chelsea chiede 25 milioni e l'ex viola porta in dote uno stipendio di 6 milioni netti. Ok gli sgravi fiscali legati al Decreto Crescita ma i costi appaiono proibitivi. Più accessibile Emerson (che ha già ricevuto il beneplacet indiretto del tecnico: «È un buon calciatore, d'esperienza»), almeno a livello d'ingaggio. Anche in questo caso va convinto il club londinese che chiede di partenza 20 milioni. Con un solo anno di contratto la valutazione è tuttavia destinata a scendere.
Da sciogliere, poi, c'è il nodo Dzeko. Oggi a Trigoria Edin incontrerà Mourinho, sapendo che il suo agente ha ricevuto il mandato per trovargli un'altra squadra. Il Fenerbahçe è pronto a garantirgli i 7,5 milioni che percepisce almeno il primo anno e ha già detto al calciatore che lo attenderà fino all'ultimo giorno di mercato. Il bosniaco, però, vuole capire se scatterà o meno il feeling con lo Special One. In caso contrario la priorità è rimanere in Italia (Juve o Inter), con il cartellino gratis.
(Il Messaggero)