IL TEMPO (A. AUSTINI) - Il mercato della fantasia. I soldi quest’anno mancano a tutti e allora i procuratori si ingegnano più del consueto per combinare soluzioni. L’ultima che riguarda la Roma proviene da Madrid: Ancelotti ha puntato Spinazzola come erede di Marcelo. L’agente dell’esterno azzurro, Davide Lippi, si è subito messo in moto coinvolgendo un altro suo assistito: Borja Mayoral. L’idea sarebbe quella di uno scambio, con Spinazzola destinato a Valdebebas e l’attaccante ceduto a titolo definitivo ai giallorossi, magari con uno sconto sulla valutazione. «As» racconta di un incontro nel sud della Francia al quale avrebbero partecipato Davide Lippi, il dirigente Luis Campos che ora lavora, da consulente, per il Real Madrid. Presente al tavolo anche l’intermediario Ludovic Fattizzo, vicino in passato a Gianluca Petrachi, colui che ha portato Spinazzola a Roma. Sembra assai difficile che lo scambio possa andare in porto. I giallorossi, tantomeno Mourinho, vorrebbero privarsi di Spinazzola. E poi Borja Mayoral è già certo di restare l’anno prossimo grazie al secondo anno di prestito garantito dal contratto, con diritto di riscatto a 20 milioni fissato per la fine della prossima stagione dopo aver rinunciato ad esercitare ora quello a 15 milioni. Intanto Tiago Pinto continua a trattare Xhaka per il centrocampo, non perde di vista il costoso brasiliano Douglas Luiz e per la porta è diviso su due tavoli tra Rui Patricio e Gollini. Il portiere dell’Atalanta resta una pista concreta, con la possibilità di spalmare l’investimento su più anni. Di mercato non si occupa più il Ceo Fienga, ma promette «un progetto vincente che sia sostenibile. Mourinho bisogna lasciarlo lavorare. Totti ha un ottimo rapporto con i Friedkin ma per ora continua la sua attività di sviluppo dei giovani e noi collaboriamo con lui. L’impennata del titolo in Borsa? La Consob ci ha chiesto chiarimenti, non ci sono annunci imminenti che giustifichino quel rialzo». Quanto al nuovo stadio, Fienga spiega che «il progetto vecchio non è più sostenibile, ora - le parole del dirigente a Rete Sport - l’intenzione è quella di costruire uno stadio e solo uno stadio, intorno ai 45 mila posti, forse qualcosa in più, che sia il più possibile vicino ai tifosi, cercando dunque un’area che non imponga al pubblico romanista di fare delle migrazioni. Lo stadio è la casa dei romanisti, cerchiamo di farlo vicino a loro, le idee le abbiamo». Su input diretto dei Friedkin la società sta esaminando, fra le possibili localizzazioni, una bozza di progetto che insiste sull’area del Gazometro. In realtà, le dimensioni dell’Allianz Arena della Juventus, appena più piccolo di quanto ipotizzato da Fienga, fanno apparire lo spazio nell’area del Gazometro insufficiente. Ci sarebbero poi i problemi della bonifica ambientale dagli idrocarburi, il fatto che alcuni edifici sono vincolati e il carico sulla mobilità. Dura quindi scegliere quest’area ma è indicativo di quale tipologia di sito la Roma stia prendendo in considerazione: totalmente diversa da Tor di Valle.