IL TEMPO (T. CARMELLINI) - E adesso si inizia fare sul serio. Ieri sera si è concluso il primo giro di incontri dell’europeo itinerante che aveva visto venerdì scorso l’Italia di Mancini vincere all’esordio contro la Turchia. Tutte le squadre hanno mostrato, chi più chi meno, il loro potenziale non senza qualche sorpresa, le solite delusioni e alcune costanti conferme: quelle senza le quali non esisterebbero i pronostici. Insomma si sono capiti più o meno i valori in campo delle ventiquattro nazioni in corsa per portare a casa il titolo di Euro2020, quello del post-covid. Già, perché a vedere molti degli stadi che in questi giorni stanno interessando il torneo continentale si ha netta la sensazione che il peggio, per quanto riguarda la pandemia, sia ormai alle spalle. Anzi in alcuni casi, vedi la sfida di ieri a Budapest tra Ungheria e Portogallo, sembra che l’emergenza Coronavirus non ci sia mai stata: oltre sessantamila persone alla Puskas Arena, tutte accalcate l’una sull’altra e festanti, esattamente come si sarebbe fatto per un qualsiasi big match fino ai primi mesi dello scorso anno. Alla faccia del «nulla sarà più come prima», anche se gli ungheresi poi alla fine hanno festeggiato meno visto il 3-0 secco a favore di CR7 & Co.. Stasera quindi si parte con il secondo giro, quello che per l’Italia di Mancini potrebbe voler dire qualificazione alla seconda fase del torneo. Un successo contro la Svizzera sarebbe sufficiente a mandare avanti l’Italia (prima assoluta) a prescindere dal terzo ed ultimo match del girone domenica prossima contro il Galles sempre all’Olimpico di Roma. Il ct azzurro ha le idee chiare e sembra averle trasmesse anche al suo gruppo: si va avanti con la stessa Italia che ha vinto all’esordio tranne il cambio forzato di Florenzi: ballottaggio Toloi-Di Lorenzo per sostiuire il romanista che aveva lasciato il campo all’intervallo della sfida contro i turchi. Verratti, Acerbi e molti altri scalpitano, continuano ad allenarsi alla grande, ma partiranno di nuovo dalla panchina. Già, perché l’unica cosa che conta in questo momento è l’Itala, è continuare ad alimentare la passione azzurra che sta di nuovo attraversando il Belpaese. Le partite della nazionale sono tornate ad essere al centro dell’attenzione di un popolo che aveva un bisogno maledetto di staccare la spina, di poter «alleggerire» un periodo così difficile da moltissimi punti di vista. E questo ruolo la squadra di Mancini lo sta interpretando alla perfezione, pur essendo un gruppo giovane, senza primedonne e ben incollato a un concetto di collettivo allargato. Esattamente quello che gli viene chiesto in questo momento: tutti per uno e uno per tutti, al lavoro per un unico obiettivo. Anche il ritorno allo stadio Olimpico di Roma è stato un gran segnale per tutti: certo, non s’è visto il clamore di Budapest, ma è già un primo passo verso una normalizzazione della quale abbiamo tutti bisogno. E anche stasera ci sarà quel tutto esaurito «parziale» imposto dalle regole anti-covid che basterà a trasmettere agli azzurri un messaggio ormai chiaro: l’Italia è con voi e vuole continuare a sognare!