L’eresia è contraddizione della verità rivelata. Una rovina sia per chi la professa che per chi la contrasta. A volte è soltanto un’altra possibilità. Spinazzola, per dire. E un’iperbole. Un terzino che gioca così alto da lasciare più: impronte negli ultimi venti metri che nei primi. Uno che dribbla, che spinge il telecronista nel sottosuolo linguistico in cui “con una sterzata mette a sedere l’avversario”.
In Nazionale é diventato titolare all’improvviso, con un biglietto preso nel vento. Contro la Turchia é stato il migliore, insieme con Berardi e Jorginho. Un’anomalia di fondo in quella parte di campo in cui dovrebbe giocare un’ala. Al limite, potrebbe bazzicare lì il laterale di un centrocampo a 5, non quello di una difesa a 4. Soltanto la squadra di Mancini gioca così alta da poterselo permettere.
In Europa aveva già fatto una partita altrettanto spettacolare, ma con la maglia della Juventus, al ritorno contro l’Atletico Madrid. Fu ceduto alla Roma per una plusvalenza di 26 milioni. La Roma lo scambiò con Politano dell’Inter, li fotografarono con le nuove sciarpe, poi l’affare salto. Non era destino. Le sterzate del caso possono mandarti fuori strada. A lui hanno dato ancor più spinta.
(La Repubblica - G. Romagnoli)