Ha rilasciato un'intervista per il quotidiano Fabrizio Pregliasco, ricercatore di Igiene generale e applicata dell'Università degli Studi di Milano. Queste le parole dell'esperto in merito ai festeggiamenti dei tifosi dell'Inter a Milano per la vittoria dello scudetto, resa matematica dal pareggio tra Sassuolo e Atalanta di domenica pomeriggio:
Dopo mesi di sacrifici, di chiusure e un numero di morti destinato ancora a crescere, l'immagine festosa di domenica è come un pugno nello stomaco. Come è possibile che sia accaduto?
«Tutte quelle persone sono come molle compresse che in questa fase di apertura hanno lasciato andare la compressione all'improvviso. C'è una condizione di sofferenza prolungata e purtroppo alla fine ci si abitua al rischio. Persino sentire che ogni giorno ci sono centinaia di morti diventa normale».
Non era possibile evitare che la piazza si riempisse?
«Sicuramente non è facile da parte delle istituzioni e delle forze della polizia riuscire ad arginare una situazione così caotica. Credo che abbiano comunque fatto il possibile. È ovvio che se non c'è un sistema che possa distribuire le persone, ognuno ritiene di andare ovunque sia autorizzato a farlo. Certo, in determinati contesti bisognerebbe mettere in atto strategie per impedire che alcune situazioni possano portare ad assembramenti».
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Quindi quali potrebbero essere gli effetti sui contagi?
«Una situazione come quella di domenica potrebbe dare un effetto indiretto sulla diffusione del virus nelle famiglie. Cantare, urlare, stare vicini, qualcuno persino senza mascherina, è senz'altro un elemento di facilitazione del virus, che si andrà a sommare a quello per le aperture che ci sono state e a un eccesso di liberi tutti. Pensiamo per esempio ai locali che vengono affittati per feste illegali. Sono comportamenti irresponsabili che rischiano di causare un pericoloso ritorno d'onda dell'epidemia».
(Il Messaggero)