IL TEMPO (E. ZOTTI) - La malinconia è il sentimento che pervade due persone che stanno per dirsi addio per sempre dopo essersi amate. E lo stato d'animo con cui Paulo Fonseca ha affrontato l'ultima conferenza stampa europea da allenatore della Roma è sembrato proprio quello di un uomo consapevole di dover voltare pagina, ma comunque determinato a portare avanti il proprio compito con serietà e dignità fino al termine del suo contratto: «Per me la professionalità è un valore sacro, sono motivato e focalizzato sul mio lavoro e sarà così fino all'ultimo giorno - spiega il portoghese - sto bene e sono qui con lo stesso spirito del mio primo giorno, motivato e volenteroso di fare il meglio per la Roma fino all'ultimo. Non si tratta di una situazione difficile». Fonseca sa bene che la sua storia in giallorosso ormai da mesi è arrivata al capolinea, ma si dice riconoscente verso il club che due anni fa gli ha offerto la possibilità di fare il salto di qualità: «Sono orgoglioso del percorso che ho fatto, ho imparato molto e sono cresciuto, mi piace guardare gli aspetti positivi». E per dimostrarlo non ha problemi a parlare di José Mourinho, lo Special One scelto dai Friedkin per prendere in mano le redini dello spogliatoio: «Tutti conosciamo il suo valore. È il miglior allenatore della storia portoghese, farà sicuramente un ottimo lavoro». Se per molti tifosi il ritorno della semifinale di Europa League contro il Manchester United è passato in secondo piano dopo la notizia dell'imminente arrivo di Mou a Trigoria, Fonseca ha in testa soltanto match dell'Olimpico di questa sera. Per ribaltare il 6-2 dell'andata servirebbe un miracolo - soprattutto con mezza squadra in infermeria - ma con 90' ancora da giocare per Fonseca nulla è impossibile: «Bisogna essere onesti, ovviamente non sarà facile vincere per 4-0, con il Manchester è sempre complicato e in questo caso ancora di più vista la rimonta che siamo chiamati a fare. Nel calcio però può succedere di tutto, lotteremo per vincere la partita e coltivare le nostre speranze con la consapevolezza che non sarà facile». Stessa convinzione anche da parte di Ibanez determinato a riscattarsi insieme al resto della squadra dopo l'onta subita nel secondo tempo di Old Trafford: «Faremo di tutto provare a centrare la rimonta, finché non è finita c'è ancora una possibilità. Vogliamo onorare la maglia e rendere orgogliosi i tifosi». Per farlo però servirà la gara perfetta contro la squadra di Solskjaer. Il tecnico dei Red Devils ha preparato la partita soprattutto dal punto di vista psicologico, per scongiurare il rischio di giocare con la convinzione di avere già in tasca il pass per la finale: «Non siamo ancora qualificati, tre anni fa la Roma ha eliminato il Barcellona vincendo in rimonta. Anche se non scenderemo in campo per difendere un risultato vogliamo vincere giocando bene». Rispetto all'andata non ci sarà Cavani, che almeno inizialmente dovrebbe essere sostituito da Greenwood.
Fonseca all’ultimo giro: «Mourinho il migliore»
06/05/2021 alle 08:18.