La Lega di Serie A non ha alcuna intenzione di ripensarci. La riforma della Coppa Italia si farà nonostante le voci contrarie: non può essere stoppata dalla Federcalcio, ma solo dall’assemblea dei presidenti.
La Lega di A ha varato un torneo che, al via il 15 agosto, esclude le squadre di C e D. La scusa è la necessità di snellire i calendari, ma di fatto si eliminano i primi 2 turni in cui i club di A stavano alla finestra e che non interessavano alle tv. L’obiettivo è incassare 40 milioni (oggi la Rai ne paga 35 per Coppa e Supercoppa).
Un problema con i calendari però effettivamente c’è. La nuova Champions League imporrà 100 partite in più e richiede 7 finestre aggiuntive. Le leghe europee pensano al campionato a 18 squadre, come in Germania, e l’Inghilterra medita sull’abolizione della Coppa di lega.
Martedì a Palazzo Parigi a Milano i club di Serie A si sono dati appuntamento. Senza il presidente Dal Pino, senza l’ad De Siervo. Non è un’assemblea ufficiale, piuttosto un regolamento di conti. In discussione soprattutto gli strascichi della Superlega. La Figc ha incassato i complimenti di Ceferin per la clausola che priva della licenza i ribelli. Il presidente dell’Uefa ha poi contattato le Leghe interessate, per capire quali strade stanno adottando: solo la Premier ha un piano di sanzioni (pecuniarie) per i ribelli. Difficile invece applicare il “modello Italia” alla Spagna.
(La Repubblica)