Fabio Capello, ultimo allenatore capace di vincere uno scudetto con la Roma, ha rilasciato un'intervista all'edizione odierna del quotidiano. Argomento principale, neanche a dirlo, l'arrivo di Josè Mourinho in giallorosso. Queste uno stralcio delle dichiarazioni di Capello in merito:
Capello, ha saputo dell'annuncio di Mourinho alla Roma?
«Guardi mi hanno avvisato appena qualche minuto fa. Incredibile».
Sorpreso?
«Abbastanza ma molto contento. È un allenatore vincente, adatto ad una città come Roma».
Si riferisce alle pressioni?
«Sapete come la penso, l'ho detto tante volte. Mourinho ha lavorato in grandi piazze come Londra, Milano e Madrid ma quella romana è diversa da tutte le altre. Dovrà imparare a conoscerla quanto prima ma sono certo che lo farà. È un uomo intelligente che sa muoversi bene. L'errore che non deve commettere è quello di pensare che lavorare a Roma sia come a Milano o altrove. Ad esempio, i social ormai ci sono ovunque, le radio locali no. È una città difficile ma lui in contesti così complicati si esalta».
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Ritiene che abbia avuto delle rassicurazioni dai Friedkin?
«Uno come Mourinho se va in un club è perché ha parlato con la proprietà che lo ha reso partecipe di quali sono i programmi presenti e futuri. Non è certamente un tecnico che si sposta a scatola chiusa. Sono curioso di capire cosa faranno insieme ai Friedkin. L'importante è che lavorino con idee in comune. E che si confrontino: sono certo che lo faranno».
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(Il Messaggero)
Intervista concessa da Fabio Capello anche alla rosea:
La logica di quest’operazione?
«È una mossa interessante sotto due aspetti: la proprietà dà un segnale importante a tutti i livelli e lui, con tempestività, ha colto al volo un’occasione di alto profilo. Non c’erano molte panchine libere di un certo livello e la Roma era una di queste».
Che cosa significa Mourinho alla Roma?
«Significa che la società vuole un allenatore di primissimo livello. Un tecnico molto determinato. Che bada alla sostanza».
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Che cosa può dare Mourinho alla Roma?
«Secondo me la squadra è buona. Con due o tre pedine può essere competitiva. Se non avrà le coppe internazionali, paradossalmente questo sarà un aspetto positivo. Mourinho potrà allenare meglio e incidere di più. Può ripetersi quello che è avvenuto all’Inter in questa stagione: fuori dall’Europa, si è dedicata al campionato. Un problema importante che Mourinho dovrà risolvere è quello degli infortuni. Alla Roma hanno pensato che la soluzione fosse quella di cambiare medici e fisioterapisti, ma io ritengo che dipenda dalla preparazione, dall’alimentazione e dallo stile di vita dei calciatori».
È la scelta giusta per la Roma?
«Non è una scelta: è una bordata. È un colpo di grandissimo effetto che a Roma ha scatenato subito l’entusiasmo. Non ci sono più scusanti. La Roma ha un signor allenatore, un numero uno, un professionista che ha vinto e ha esperienza. Mi piaceva anche il tecnico attuale Fonseca, persona perbene, un signore, ma troppi infortuni».
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(gasport)