IL TEMPO (V. LO RUSSO) - Rispetto, umiltà, passione, ma soprattutto tanta fame. Sono questi gli ingredienti per vincere la finale di Coppa Italia contro il Milan (ore 20.30 al Mapei Stadium di Reggio Emilia) secondo l’allenatrice della Roma Femminile Betty Bavagnoli che, alla vigilia della gara che potrebbe regalare il primo trofeo della storia alle giallorosse, inquadra l’impegno delle sue ragazze. «La partita di Supercoppa ci ha permesso di raggiungere una maturità- ha spiegato la coach giallorossa - è stata una gara che, anche se non abbiamo vinto, abbiamo dimostrato di poter competere e giocare contro una squadra fortissima come la Juventus. Quella è stata la gara della svolta».
Alla fine di una stagione considerata comunque positiva, le ragazze hanno tutto il diritto di ambire al massimo risultato, anche perché sarebbe senz’altro qualcosa di storico e unico. «Le corde più importanti, quelle fondamentali, sono quelle che sono dentro di ognuno di noi - prosegue la Bavagnoli - la passione, il cuore, la determinazione, il coraggio. Questi valori appartengono a tutte le mie calciatrici e con il mio staff non ho fatto altro che tentare di farli emergere».
Prima d’ora le romane non hanno mai battuto il Milan, ecco perché non possono sentirsi favorite. Il trofeo, ammette l’allenatrice, sarebbe il coronamento di un sogno: «Lo vedrei come il corona mento di un percorso di tuttala società, dello staff, della squadra, di tutti quelli che lavorano con noi e per noi ma serve mentalità, coraggio e quella fame di cui parlavo prima».
Per la prima volta rossonere e giallorosse si contenderanno una finale di Coppa Italia. Davanti a circa 4300 spettatori che equivale al 20% della capienza dell’impianto. Il Milan nella doppia semifinale ha avuto la meglio sulle ragazze dell’Inter, mentre la Roma di Betty Bavagnoli ha saputo estromettere la Juventus, battendo per la prima volta le bianconere nella gara d’andata. Ora è il momento di completare l’opera.