Passa una Roma mai così United nella volontà di arrivare in semifinale di Europa League con le unghie e con i denti. Contro l'Ajax poco gioco, troppa passività, poche azioni e spettacolo assente: lo diciamo subito e ci togliamo il dente... Però in Europa ce n'è rimasta una sola, la Roma di Fonseca, e allora teniamocela stretta. I giallorossi hanno avuto il grande merito di essere umili, attenti, compatti. Caratteristiche che vanno mantenute in semifinale, ma per battere il Manchester e centrare la finale servirà anche altro. Lo sanno Fonseca e i giocatori: non c'è bisogno di ripeterlo troppo. Raggiungere al primo colpo una semifinale è un grande traguardo per la famiglia Friedkin, che nella Roma sta mettendo denaro e presenza. Da oggi si comincia a pensare al Manchester e alla prima sfida del 29 aprile. Sarà bello per tutti avvicinarsi all'evento, studiare gli avversari, pregustare una vendetta sportiva rispetto a quel maledetto 7-1 che ancora brucia. A questa Coppa è legato anche il futuro di Paulo Fonseca, un generale che sarebbe piaciuto a Napoleone, perché nel momento decisivo la buona sorte non lo ha abbandonato. Vincere la competizione renderebbe la sua posizione inattaccabile.
(gasport)