Una Roma a due facce quella vista quest'anno: vincente in Europa, pericolante in campionato, con il quarto posto valido per la Champions che al momento dista 5 punti - Napoli e Juve recupereranno oggi la partita saltata ad inizio campionato -. Al quotidiano oggi in edicola hanno rilasciato alcune dichiarazioni 4 ex giallorossi.
«L’asticella si alza di più in Europa League perché c’è una finale da conquistare, c’è la motivazione che fa la differenza», la spiegazione di Giuseppe Giannini. «L’obiettivo è a vista e per questo tutti si sono concentrati di più sull’Europa. In Serie A ci sono squadre come Napoli e Atalanta che stanno andando davvero forte, per questo la strada è molto più lunga e difficile».
Questa invece l'opinione di Angelo Di Livio: «Credo che in campionato la Roma sia inferiore alle squadre che in questo momento ha sopra di lei in classifica. Se la può giocare con la Lazio, anche se il derby di andata è finito 3-0 per Inzaghi. In Europa si gioca un calcio diverso: contro lo Sporting Braga e lo Shakhtar Donetsk è andata bene perché sono due squadre che giocano a calcio e ti lasciano giocare, questo per la Roma è fondamentale. In Italia, invece, ci sono squadre che ti studiano e che prendono le contromosse».
Il problema è di natura tattica per Fabio Petruzzi: «In Europa la Roma non soffre perché si gioca un calcio diverso, più propositivo. Non c’è l’organizzazione tattica che c’è nel campionato italiano, e per questo la Roma è andata a nozze».
«Sono rimasto letteralmente disarmato dalle dichiarazioni di Fonseca dopo il pari contro il Sassuolo - l'opinione di Ciccio Graziani -: come si fa a dire che c’è soddisfazione dopo una prestazione del genere? Un bel gol preso? Con la difesa della Roma che guarda, sono tutti bei gol quelli presi. In vantaggio 2-1 a 15 minuti dalla fine devi avere la forza di tenere un risultato importante: sono settimane che la Roma prende gol ridicoli».
(Corsera)