IL ROMANISTA (T. CAGNUCCI) - Io ho assorbito male l'abolizione del retropassaggio al portiere, mi ha privato prima ancora che di una regola confortante quando la Roma è in vantaggio, di tutta un'estetica insopprimibile (...) La Champions con tanto di musichetta da tempo la trovo una truffa visto che la Coppa dei Campioni la dovrebbero fare solo i Campioni, non i terzi e i quarti perché quelli dovrebbero fare la Uefa. (...) La Superlega è una supercaxxata che è già realtà o forse lo diventerà per davvero, ma al di là dello stupore per le tempistiche (un po' da "sorci" di mezzanotte) stupisce lo stupore di tutti. (...) Una coppa recupero crediti visto che per davvero non ci sono nemmeno più i soldi per affittare i campetti. Oligarchia: non si retrocede, siamo solo noi e solo uno su mille ce la fa (...)
La Superlega è prima della Superlega, forse per questo è super. La Superlega è in Neymar pagato 222 milioni da uno Stato, è nei Mondiali del Qatar che solo in pochi hanno il coraggio di boicottare e che magari si giocheranno la notte di Natale, nelle partite giocate sempre, ogni giorno, in ogni dove, in ogni condizione, nei diritti tv che sono jackpot interstellari da dividere con criteri di classe, negli scambi di mercato inventando valori e cifre per un bilancio che quasi per esigenza dev'essere sbilanciato. La Superlega è già nel tifoso che dice "ma a me che me frega della Coppa Italia, io penso solo alla Champions"; già in un calcio che ha fatto del quarto posto un trofeo, della vittoria a tutti i costi l'unica ragione di vita, che contesta (anche comprensibilmente) le plusvalenze ma poi pretende solo campioni, che s'inventa per sopravvivere iper valutazioni e mette sempre in quel bilancio sbilanciato sbilanciate sponsorizzazioni. Bolle. Che sono esplose. Plusvalenze. E tutto questo non è nato ieri e non solo per colpa delle 12 sorellastre. (....)
Non è un caso che questa decisione arrivi nel primo momento della storia del calcio in cui gli stadi sono vuoti. La pandemia ha messo a nudo tutto: gli iper interessi economici e le bolle speculative, le sovrastrutture e i movimenti finanziari creativi… alla fine restano gli scheletri: stadi vuoti come carcasse, come ritrovamenti di mammut, come città sotterranee di una volta. Il nostro calcio oggi è Atlantide. L'odore di fumogeni e di sigarette da stadio, come incensi rari per oracoli in templi di tempi mitici. (...) Cagliari-Parma 4-3 con Kurtic in mezzo al campo e Joao che gli si siede accanto la preferisco a Real-Liverpool. Di tanto. (...) Quello da salvare è proprio soltanto l'amore sperticato verso la squadra del cuore, talmente incontrollabile che la tiferei ovunque. E la questione credo sia qui: siamo arrivati a questo perché se ne sono approfittati di questa passione oppure è stata la mancanza di passione – l'averla ostacolata in tanti modi – che ha portato a questo situazione? Io la Roma la tiferei ovunque: in Serie C e in una Super o mini lega fatta solo di tre squadre, forse pure di due. Forse è meglio un retropassaggio al portiere adesso.