GASPORT - "Il 7-1 sulla Roma del 10 aprile 2007 è stata una delle nostre maggiori imprese internazionali.", lo disse Sir Alex Ferguson nella sua biografia. Quattordici anni dopo, ai microfoni della Rosea, ricorda con memoria lucida quella sfida dei quarti di Champions che qualificò i Red Devils dopo l’1-2 incassato nell’andata all’Olimpico: «Pensavo di aver perso la memoria. Questo film mi ha permesso di ripercorrere i momenti più importanti della mia vita e il fatto che lo abbia realizzato mio figlio Jason mi ha reso più tranquillo».
Perché quella sera il Manchester United riuscì a giocare la partita «perfetta»?
«Cerco di rendere il concetto con un’immagine musicale: ciascun giocatore propose la sua musica migliore e tutti insieme composero una sinfonia sublime. E chi dirige l’orchestra non può non essere incantato da quanto sta accadendo».
Nella sua autobiografia, cita Francesco Totti, simbolo della Roma: ha mai cercato di portarlo a Manchester?
«Il calciatore ci piaceva e avremmo voluto inserirlo nel nostro copione, ma quando manifestammo il nostro interessamento, apparve subito chiaro che Totti non voleva lasciare Roma. Era profondamente legato alla sua città. Il suo curriculum del resto parla chiaro: Totti nella sua carriera ha indossato solo la maglia della Roma».