Si erano lasciati lunedì, al termine di una delle più violente riunioni dell’ultimo periodo con uno scambio di battute esilaranti. I presidenti che si confronteranno oggi, al termine della settimana più surreale del decennio, ritroveranno equilibri capovolti rispetto al passato. La minoranza di blocco dei sette club che hanno orientato la vicenda dei fondi e sfiduciato con una lettera il presidente Dal Pino ha visto nel giro di pochi giorni il suo impero crollare. Il folle progetto di operare un cambio al vertice di via Rosellini è naufragato come uno degli effetti collaterali della diaspora verso la Superlega.Le sette società che avevano accusato Dal Pino di mala gestio — ovvero Juventus, Inter, Napoli, Lazio, Fiorentina, Atalanta e Verona — nutrivano il piano di insediare ad interim Luca Percassi, in attesa di provvedere a fine stagione alla nomina di Beppe Marotta, come presidente operativo al fianco di Luigi De Siervo. Operazione destinata a fallire, considerando che oggi, anche se il manager interista non farà il primo passo, qualche collega chiederà che il dirigente nerazzurro rimetta il mandato di consigliere federale .Nuvoloni neri all’orizzonte anche per Andrea Agnelli nei confronti del quale sarebbero 11 i club (trainati dalla Roma, assistita dallo Studio Gop) che stanno meditando di far causa per danni al presidente juventino. Stanno valutando la mossa il Cagliari, il Genoa, il Toro, il Sassuolo, il Bologna e la Samp.