Agnelli tradisce sia ECA che UEFA: il perchè del 'no' ai fondi in Serie A

19/04/2021 alle 09:20.
agnelli-2

Andrea Agnelli, presidente della , da ieri è il nuovo vice presidente della Super Lega. Ieri il progetto e i suoi rappresentanti sono usciti allo scoperto, ma in passato c’era stato ben altro.

Era il 19 novembre scorso quando la Serie A votava, con favore unanime, l’ingresso dei private equity in Lega: Cvc, Advent e Fsi, interessati alla partnership, avrebbero garantito ai club un miliardo e settecento milioni di euro. Ma dalle trattative il numero uno si è staccato poco dopo, fino ad arrivare a una posizione dichiaratamente ostile ai fondi. Nella lettera con cui, insieme ad altri sei rappresentanti di club, ha sfiduciato il presidente di Lega Dal Pino (ideatore dell’affare in favore della comunità della A) scrive che il tema relativo ai private «era manifestamente esaurito in occasione dell’assemblea del 4 febbraio». I fondi avrebbero dovuto gestire i diritti tv della A e una clausola dell’accordo preliminare prevedeva che le società si impegnassero per dieci anni a non appoggiare nuove manifestazioni come la Super Lega.

Un progetto che contrasta con il tentativo di restituire valore al campionato italiano e ancora di più è in opposizione al progetto della nuova che a partire dal 2024 si propone di allargare la competizione a 36 squadre, «un modello ideale» aveva detto Agnelli soltanto a marzo scorso, in apertura dell’assemblea generale dell’ECA, di cui è presidente (da ieri dimissionario). E proprio come massimo riferimento dell’organismo, Andrea Agnelli aveva lavorato a stretto contatto con Aleksander Ceferin, numero uno Uefa e amico personale, per la realizzazione della nuova .

(Gasport)