Picchia Sebino, picchia

13/03/2021 alle 11:50.
sebino_nela

GLIEROIDELCALCIO.COM (A. MATTERA) - Io, da lontano tifoso giallorosso dal 1974, ogni bellissima domenica della mia gioventù’ calcistica sapevo chi fermava quell’ala, per poi catapultarsi, muscoli frementi, aria truce da barbaro e petto all’infuori, nella metà campo avversaria. Si chiamava Sebastiano Nela e poco aveva dell’aspetto del Santo martire trafitto dalle frecce, quindi meglio chiamarlo Sebino. E «Picchia, Sebino, picchia» era allora il coro che si alzava dalla . (...) Il mio personale ricordo, oltre alla bravura calcistica, si sofferma sulle sue cosce: possenti, muscolose, visibilmente più’ sviluppate di ogni altro calciatore, forse solo Briegel, il panzer tedesco poteva confrontarsi con lui. (...) Perché che Sebino avesse gli “attributi” era chiaro sin da subito. Come quando, dopo il 3-0 contro il Dundee all’Olimpico, Nela mostrò il dito medio all’allenatore degli scozzesi Mc Lean, reo di aver insultato i giocatori giallorossi! O come, solo allargando le braccia e frapponendosi tra due giocatori juventini li tenesse a bada, sulla linea del fondo campo a protezione della palla (...) Era Hulk trenta anni fa. Anche quando affrontava il pusher che offriva droga alla sua ex consorte, e gli sparava a una gamba. «Lo incontrai, provò ad aggredirmi e gli sparai a una gamba. L’ho lasciato lì. A terra. Ero esasperato ma ho voluto raccontarlo per far capire che anche uno che in campo sembrava Superman fuori è vulnerabile. Come tutti» (...) Sempre con la sua irruenza e la sua determinazione. Parla del suo “incontro” con il cancro, del loro “campionato”, delle discese e delle risalite, della paura della sconfitta, della felicità della vittoria. Parla della sua debolezza, di come abbia pensato al suicidio. (...) E allora ti accorgi della forza che anima quel terzino, oggi come allora sul campo. E del realismo di quel coro che Sebino ha fatto suo Vincendo alla grande la sua partita più importante contro un avversario immenso, un tumore, di quelli brutti. Che è lì presente, con i suoi danni collaterali, ma ora fa meno paura.(...)

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