Il 3-0 firmato da Lorenzo Pellegrini, El Shaarawy e Mancini mette in cassaforte la qualificazione. Tra una settimana, a Kiev, allo Shakhtar servirà un miracolo sotto forma di 4-0 per rovinare la rimpatriata di Fonseca. Il tecnico portoghese era stato chirurgo contro lo Sporting Braga ed è stato spietato con lo Shakhtar. Ha un modo tutto suo di trattare le ex squadre. Un modo che sicuramente piace ai Friedkin e che apre prospettive interessanti in Europa (League). Il primo tempo è stato abbastanza “portoghese”: tecnica diffusa, attenzione alla tattica, pochi tiri in porta. Meritato, comunque, il vantaggio giallorosso: prima una difficile parata di Trubin su un tiro sporco di Villar, poi il gol di Pellegrini e infine un pallonetto da metà campo di Mkhitaryan che però è costato un infortunio muscolare all’armeno che era partito da falso nueve ed è stato sostituito da Borja Mayoral. Lo Shakhtar Donetsk è stato davvero pericoloso in una sola occasione, ma Pau Lopez è stato bravo a uscire a valanga e stoppare il tiro di Junior Moraes. I fuochi d’artificio sono arrivati nella ripresa. Lo Shakhtar ha avanzato l’azione di 15 metri e Tetè ha impegnato due volte Pau Lopez, alla sua serata migliore in giallorosso. Attaccando di più, però, gli ucraini si sono scoperti e hanno messo in luce tutte le loro debolezze difensive. El Shaarawy ha infilato la retroguardia dello Shakhtar come fosse in allenamento e Mancini ha dominato il tenero Ismaily incontrano di prepotenza il 3-0.
(corsera)